'Pan di zucchero', l'Ananas BIO che arriva dalle cooperative del Togo

La cooperativa di giovani produttori di ananas biologico CPJPPAB del Togo  ha inviato il suo primo carico di ananas verso l'Italia. A riceverle sarà la cooperativa Agrintesa di Faenza che le commercializzerà attraverso la società BRIO S.p.a..

La cooperativa di giovani produttori di ananas biologico CPJPPAB del Togo, nata grazie al sostegno di Coopermondo, la ONG di Confcooperative, ha inviato il suo primo carico di ananas (varietà  pan di zucchero) verso l'Italia. A riceverle sarà la cooperativa Agrintesa di Faenza che le commercializzerà attraverso la società BRIO S.p.a. di cui è socia unitamente al Consorzio Apo Conerpo, società dedicata al commercio dell'ortofrutta biologica.

“L'ananas della Cooperativa CPJPPAB è coltivato in maniera assolutamente naturale, senza l'utilizzo di additivi chimici di nessun genere (antiparassitari e/o concimi), né addirittura alcun tipo di irrigazione: la vocazione dei terreni alla produzione di ananas è talmente alta che consente la crescita del prodotto in modo totalmente naturale”, ha dichiarato il presidente di Apo Conerpo, Davide Vernocchi che ha fortemente voluto l'apertura di questo possibile canale commerciale.

“Il nostro Direttore Commerciale” aggiunge Gianni Amidei, Presidente di Brio spa, “ha visitato questa giovane cooperativa e, condividendone i valori, ci ha permesso di sviluppare questo progetto importante e qualificante. Siamo soddisfatti del prodotto: entrambe le varietà, Pan di Zucchero e Cayenn, si presentano con ottime caratteristiche qualitative e le stiamo testando con i nostri clienti principali”.

La cooperativa dei giovani produttori di ananas bio è una delle 146 nuove cooperative nate in Togo grazie all'azione di accompagnamento, formazione e assistenza tecnica fornita da Coopermondo. Rappresenta oltre 1000 soci produttori, di cui circa 1/3 sono donne. Attraverso un'azione di formazione per migliorare l'organizzazione e le tecniche produttive, la CPJPPAB cresce e include sempre nuovi produttori.

“Non è stato facile rispettare tutti i requisiti imposti delle burocrazie italiane e togolesi”, ci racconta il project manager di Coopermondo, Luc Mbaha. “Ma abbiamo accompagnato i produttori presso tutti gli uffici e siamo riusciti a fare partire i 1547 kg di ananas che sono arrivati in Italia. Adesso la cooperativa è in grado di esportare autonomamente perché in possesso dei documenti e perché conosce il sistema burocratico-amministrativo. Questa formazione imprevista si è rivelata una delle più interessanti per lo sviluppo delle loro attività!”

Coopermondo fa cooperazione allo sviluppo coinvolgendo direttamente il settore privato, mettendo al centro la produzione e la crescita economica inclusiva e sostenibile. Per lo sviluppo dell'agricoltura in Togo, come in molti paesi dell'Africa subsahariana, la forma cooperativa è l'unico strumento per raggiungere i mercati. “Dobbiamo immaginare che si tratta di coltivatori che, senza alcun tipo di meccanizzazione, lavorano piccolissimi appezzamenti di terreno ricavati all'interno della foresta quasi sempre raggiungibili soltanto a piedi”, spiega Giovanni Pausini, cooperatore ed esperto agricolo di Coopermondo. “Questi coltivatori sono alla mercé dei mercanti locali che comprano i loro prodotti a prezzi molto bassi. Mettersi assieme dando vita a forme cooperative consente loro di avere più potere contrattuale e di realizzare quindi prezzi più remunerativi dai loro prodotti”.

E lo sa bene Apo Conerpo, consorzio bolognese che riunisce 46 cooperative e oltre 6.700 soci-produttori, che ha insistito per portare avanti questo esperimento. “Ritengo che il lavoro che Coopermondo sta svolgendo in Togo stia dando buoni risultati e per questo abbiamo scelto di dare un aiuto concreto provando ad importare del prodotto per testarne il gradimento sui consumatori italiani”, afferma il presidente Vernocchi.

L'economia del Togo si basa per oltre il 70% sull'agricoltura. Il Paese è classificato dallo Undp al 166° posto su 188 dell'Indice dello Sviluppo umano con un tasso di povertà al 58,7%. Offrire alla cooperativa uno sbocco su un mercato come quello italiano è l'esempio migliore del sesto principio cooperativo, “Cooperazione tra cooperative” , di cui Coopermondo si fa portavoce e che cerca di promuovere attraverso la sua azione nei paesi impoveriti. Si tratta del coinvolgimento del settore privato nello sviluppo, un settore privato capace di rispettare e promuovere le culture e i territori locali.


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