Un colosso specialista dei kaki a livello europeo
Con circa 7000 tonnellate di prodotto, Agrintesa è un colosso del kaki a livello nazionale ed europeo. Ieri, 21 ottobre 2025, si è svolto, presso il quartier generale a Faenza (Ravenna) il primo "Kaki Day", in collaborazione con il Gruppo Alegra (composto dalle tre società Alegra, Valfrutta Fresco e Brio). Aristide Castellari, presidente Agrintesa, ha esordito dicendo che "mio nonno fu tra i primi a piantare i kaki a Faenza (Ravenna) proprio cento anni fa, nel 1925. Quindi questa è una coltivazione che da un secolo caratterizza la Romagna e ha portato reddito. Oggi si tratta di stare al passo con i tempi sotto tutti i punti di vista, sia agronomici che commerciali".
"Quest'anno la produzione attesa - ha spiegato Cristian Moretti, direttore generale Agrintesa - è in calo del 15 per cento rispetto al 2024. Si tratta perciò di una diminuzione piuttosto contenuta, per noi. I calibri sono maggiori e anche la qualità è migliore rispetto allo scorso anno, che era stata un'annata più complicata. Il mercato, partito da circa 15 giorni, ha mostrato buone quotazioni, mentre la domanda è stata un po' più debole e i consumi non sono stati molto vivaci. Da alcuni giorni a questa parte, anche con il calo delle temperature, i consumi sono diventati più dinamici".
Le 7.000 tonnellate gestite di kaki (300 ettari la superficie coltivata) sono equamente suddivise tra Loto di Romagna e 'Rojo Brilante' a cui si aggiunge una quota bio in espansione (12 per cento) commercializzata da Brio con il marchio Alce Nero. Il 60% dei volumi resta sul mercato italiano, consolidando la leadership nazionale del Gruppo Alegra, mentre sul fronte export crescono Svizzera e Francia, destinazioni principali per il Loto di Romagna, invece il Rojo Brilante ha una distribuzione omogenea in tutta Europa.
"I kaki - ha esordito Enrico Bucchi, direttore generale di Valfrutta Fresco - fanno parte della nostra identità, dalla coltivazione alla commercializzazione. Negli ultimi anni abbiamo innovato in ogni fase, dalla gestione agronomica al marketing, perché il kaki ha ancora ampi margini di crescita. Secondo i dati NielsenIQ, è il frutto preferito dal 12% dei consumatori italiani: occorre quindi fidelizzare chi già lo apprezza e, al tempo stesso, coinvolgere i più giovani grazie a varietà pratiche e versatili come il Rojo Brillante".
La campagna 2025 segna l'avvio di due nuove linee di lavorazione ad altissima automazione nello stabilimento di Faenza, destinate a diventare il fulcro della filiera del kaki. "Il nuovo impianto è dotato della tecnologia Apricot Vision 3.0 di Unitec – ha precisato Moretti: un sistema di selezione per pezzatura e colore che, per la prima volta, viene applicato a un prodotto delicato come il kaki. Ogni frutto è sottoposto a preselezione automatica, che individua anche eventuali danni da insetti, prima della maturazione controllata ('stufatura'). In questo modo miglioriamo l'uniformità del prodotto, ottimizziamo i tempi di lavorazione e riduciamo gli scarti, garantendo ai clienti e ai consumatori confezioni più omogenee per colore e dimensione e una gestione più efficiente delle diverse tipologie di kaki".
Le due linee garantiscono una capacità di lavorazione di 8 tonnellate/ora, con punte oltre le 100 tonnellate al giorno. Un investimento che consente alla cooperativa di programmare meglio le maturazioni, calibrare i lotti in base alle esigenze del mercato e valorizzare ulteriormente un prodotto che è parte della storia della cooperativa faentina. "Automatizzare la selezione e la calibratura significa concentrare in nostro personale, da sempre specializzato sui kaki, nella fase più delicata che è il confezionamento".
"È una tecnologia al servizio dei nostri soci e della tradizione, che ci permette di tutelare e far crescere un frutto simbolo della nostra identità, che il Gruppo ha saputo innovare e rilanciare, tanto da farlo diventare una delle referenze centrali del nostro paniere autunnale".
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