'Kiwi, tre motivi per essere ottimisti'

La cooperativa Agrintesa prevede di gestire quest'anno una produzione di Hayward pari a 33mila tonnellate, un quantitativo superiore del 10% rispetto all'annata precedente, ma inferiore del 15% rispetto alla propria media storica.

Fiducia ottimismo per la campagna del kiwi verde italiano. La cooperativa Agrintesa, principale player del settore con 2.300 ettari coltivati fra kiwi a polpa verde e gialla, prevede di gestire quest'anno una produzione di Hayward pari a 33mila tonnellate. Un quantitativo superiore del 10% rispetto all'annata precedente, ma inferiore del 15% rispetto alla propria media storica. 

In base a questi numeri, Agrintesa rappresenterebbe l'11% della produzione prevista a livello nazionale: 310mila tonnellate. “Per il terzo anno consecutivo, l'Italia avrà una raccolta di kiwi verde sensibilmente inferiore alla propria capacità produttiva”, spiega Cristian Moretti, direttore generale di Agrintesa.

Le aspettative per la stagione commerciale sono molto positive per tre ragioni. “I volumi complessivi a disposizione saranno ridotti e quindi - sottolinea - commercialmente ben gestibili. Quest'anno, poi, saremo avvantaggiati dalla chiusura anticipata della campagna dell'Emisfero Sud, avendo quindi la possibilità di commercializzare il prodotto in una finestra più ampia del solito, da novembre fino a giugno. Anche la previsione della Grecia, che dovrebbe produrre circa 220mila tonnellate (dato stabile rispetto al 2018), ci porta a essere ottimismi per l'andamento della campagna”. 

L'inizio delle raccolte in Romagna (zona più precoce rispetto al Sud Italia) è previsto verso la fine di questo mese. "La nostra cooperativa definisce l'esatta epoca di raccolta sulla base dei continui monitoraggi che eseguiamo sia in campagna sia in laboratorio per identificare il raggiungimento degli ottimali parametri di sostanza seccabrix durezza. Questo lavoro di monitoraggio, eseguito nei singoli appezzamenti dai nostri agronomi, ci permette non solo di raccogliere i frutti al giusto grado di maturazione, ma anche di suddividere le varie partite, gestendo al meglio la fase di conservazione e garantendo un ottimale livello qualitativo ai nostri clienti. Da diversi anni, al fine di qualificare l'offerta, ci siamo dotati di tecnologie all'avanguardia sia per la conservazione che per la selezione qualitativa dei frutti”.

"Non anticipare le raccolte è un fattore importantissimo per poter qualificare, far distinguere e valorizzare il kiwi italiano nel mondo, garantendo di conseguenza un maggior valore ai produttori. Purtroppo, anche quest'anno ci sono aziende concorrenti che hanno avviato la raccolta e la commercializzazione di Hayward da diverse settimane senza attendere i corretti parametri di maturazione: questo fenomeno danneggia la percezione che i consumatori, nel mondo, hanno del kiwi italiano disincentivandone il consumo".

"Infine, in merito al prodotto importato - conclude il direttore generale di Agrintesa - mi preme segnalare come sempre più aziende italiane negli ultimi anni abbiano gestito kiwi di origine greca in parallelo con la produzione nazionale, non sempre nei tempi e nei modi corretti".

 

Articolo pubblicato su Italiafruit News il 16/10/2019.


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