Conserve Italia: Cirio negli USA e avanti tutta sul bio

La soddisfazione di Conserve Italia per la presenza del marchio Cirio sugli scaffali del colosso statunitense Walmart.

Conserve Italia: Cirio negli USA e avanti tutta sul bio

“Tra pochi giorni sui banconi del 30% dei supermercati Walmart i consumatori americani potranno acquistare i prodotti Cirio”. Maurizio Gardini, presidente di Conserve Italia, la prima cooperativa europea nel settore della trasformazione agricola non nasconde la sua soddisfazione. Walmart è infatti il numero uno Usa della grande distribuzione e Cirio è uno dei marchi di punta di Conserve Italia, la prima cooperativa europea nella trasformazione dei prodotti agricoli con un giro di affari aggregato di oltre 900 milioni di euro. La presenza sugli scaffali del colosso statunitense è dunque un riconoscimento della qualità Cirio e in prospettiva un risultato rilevante sul piano economico. Certo, le ambizioni di Gardini, che è anche presidente di Confcooperative, la centrale coop a matrice cattolica, non si fermano al 30% dei punti vendita. Dice: “Noi vogliamo essere presenti in tutta la rete Walmart. E ci stiamo impegnando perché ciò accada. Il mercato americano è molto competitivo – osserva – negli Usa rimani sugli scaffali solo se i tuoi prodotti sono venduti. E quindi dovremo fare pubblicità sul punto vendita”.

Lo sbarco in forze di Cirio negli Stati Uniti va inquadrato all'interno di una strategia più complessiva. Non bisogna dimenticare che la base sociale di Conserve Italia è costituita da 51 soci, di cui 49 sono cooperative, che raggruppano circa 14.000 produttori agricoli concentrati prevalentemente in Emilia- Romagna, Toscana e Lazio mentre gli altri 2 sono soci investitori istituzionali (Regione Toscana e Fondosviluppo). Ma non basta. Perché in Italia l'attività produttiva e logistica viene svolta in 8 stabilimenti di proprietà di Conserve Italia e nello stabilimento della controllata Tera Seeds. E allora? Come spiega Gardini, oggi Conserve Italia deve fare innanzitutto gli interessi della propria base sociale e dunque crescere in tutto il mondo, puntando su una buona capacità produttiva che va sfruttata fino in fondo. È dunque in questo quadro che vanno esaminati i bilanci al 30 giugno 2016 che saranno presentati all'assemblea dei soci nei prossimi giorni.

“A livello della capogruppo – spiega il presidente c'è da registrare una piccola crescita dei ricavi. Si tratta di un buon risultato a fronte di un mercato nazionale contrassegnato da consumi in calo fra il 3% e il 5%”. Senza contare che se puntiamo la lente d'ingrandimento sul segmento dei succhi di frutta, particolarmente importante per la cooperativa, la riduzione dei consumi interni si attesta fra il'7% e il 9%. L'incremento di fatturato di Conserve Italia, che dovrebbe attestarsi attorno all'1%, è dunque dovuto soprattutto all'aumento delle vendite all'estero in crescita fra l'8% e il 9%. “Quasi il 40% dei nostri ricavi complessivi – precisa Murizio Gardini – sono ottenuti al di fuori dei nostri confini”.

Insomma, i marchi di Conserve Italia da Cirio a Yoga (succhi di frutta e soft drink) a Valfrutta (conserve vegetali, marmellate, succhi, conserve di pomodoro) a Derby (succhi) e Jolly Colombani (conserve di pomodoro, vegetali e frutta) puntano sull'estero per bilanciare il calo dei consumi interni. A cominciare dall'America, dunque, ma senza dimenticare l'Europa a 28 considerata ormai il mercato domestico, l'Australia, il Giappone e il Sudamerica. I conti di Conserve Italia evidenziano inoltre una crescita del risultato d'esercizio e dell'ebitda che raggiunge il 9%. Bene la posizione finanziaria netta in miglioramento di 30 milioni di euro mentre l'indebitamento risulta consolidato al 93%. A livello di fatturato aggregato – aggiungendo ai ricavi della capogruppo quelli delle controllate – si registra invece un calo dei ricavi che passano da poco più di un miliardo a quota 903 milioni. Il decremento è dovuto alla vendita, avvenuta nell'ottobre del 2015, del ramo di azienda nella frutta della controllata francese Conserves Frances. Un'operazione che va inquadrata in un contesto di aumento della redditività e di concentrazione della capacità produttiva nel Belpaese. Quanto al futuro Maurizio Gardini indica due direttrici in grado di dare una spinta anche alle esportazioni. “Dobbiamo puntare sempre di più sull'innovazione – afferma – bene il lancio delle zuppe Valfrutta che abbiamo fatto a inizio anno. E bene l'innovazione nel packaging dovuta ai ‘triangolini' Valfrutta: un brik triangolare per bere i succhi di frutta che sta riscuotendo un grande successo fra i bambini. Tuttavia dobbiamo spingere ancora di più su questa strada”.

Ma non basta. Il presidente di Conserve Italia indica una “Nuova Frontiera” su cui la cooperativa deve impegnarsi, quella dei prodotti biologici: “Oggi il nostro fatturato nel bio è di circa 10 milioni. Per un'azienda di nicchia sarebbe un buon risultato ma per noi è troppo poco. Certo, abbiamo lanciato Valfrutta Bio con le passate di pomodoro e i succhi di frutta biologici. Ma bisogna crescere più rapidamente”.

 

Articolo pubblicato su Corriere Ortofrutticolo il 18/10/2016.


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