Ortofrutta, allarme cimice asiatica

Situazione grave in Emilia-Romagna e Friuli: crolla la produzione di pere.

Ortofrutta, allarme cimice asiatica

«È uno degli anni più neri dell'ortofrutta italiana e tra crisi di mercato, avversità atmosferiche, malattie fungine e cimice asiatica si arriverà a un crollo dei redditi agricoli nell'ordine del 50% quest'anno, un dimezzamento». A lanciare l'allarme è Davide Vernocchi, coordinatore del settore ortofrutta dell'Alleanza delle Cooperative italiane e presidente di Apoconerpo, consorzio cooperativo emiliano-romagnolo che riunisce 6mila produttori per oltre 31mila ettari coltivati e 717 milioni di fatturato.

I dati della bilancia commerciale del primo quadrimestre già indicavano un peggioramento delle performance del made in Italy, con importazioni di ortofrutta ormai arrivate ai livelli dell'export (1,3 miliardi contro 1,5 di export, nel 2017 c'era un saldo attivo di 1 miliardo di euro). «Queste sono dinamiche cicliche di mercato da cui non ci si esime, anche perché Spagna e Grecia hanno costi dei fattori produttivi decisamente più bassi dei nostri - precisa Vernocchi -. All'effetto mercato si è però sommato il cambiamento climatico, con un maggio di piogge intense, freddo e poco sole che ha scatenato malattie fungine, virosi, attacchi della cimice, tutti elementi non assicurabili che stanno penalizzando quantità e qualità dei raccolti con perdite enormi».

Nell'area tra Emilia-Romagna, Veneto, Friuli dove si concentra l'80% della produzione nazionale di pere, i dati ufficiali prudenziali parlano diun calo della produzione del 30% «ma cisono molte aziende agricole associate che hanno il 100% delle piante danneggiate e in molte zone, specie nel Ferrarese, si rischia di non raccogliere il prodotto» rimarca il presidente di Alleanza Cooperative Agroalimentari Giorgio Mercuri, che a inizio agosto ha scritto al ministero delle Politiche agricole chiedendo un tavolo urgente di crisi, allargato ai dicasteri Salute e Ambiente e a tutte le Regioni coinvolte. Perché la cimice asiatica si sta diffondendo velocissima, è resistente sia agli antagonisti naturali che agli antiparassitari più diffusi, non è coperta dalle assicurazioni e dopo aver decimato (con cali dal 40 all'80% secondo Cia e Confagricoltura) le produzioni di drupacee, di mele e di pere sta attaccando anche produzioni orticole, soia, grano.

«A brevissimo porterò il tema ai tavoli dell'Ue - spiega Simona Caselli, assessore all'Agricoltura dell'Emilia-Romagna - anche in virtù del mio ruolo di presidente di Areflh, l'associazione delle regioni e dei produttori europei di ortofrutta».

 

Articolo pubblicato su Il Sole 24 Ore del 22/08/2019.


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