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Ortofrutta, Agrintesa cresce: le priorità spiegate da Moretti

Prospettive future e continua crescita grazie alle ultime acquisizioni per incorporazione. L’intervista al direttore generale della cooperativa ortofrutticola di Faenza

Aggregazione dell’offerta, ricerca e innovazione e diversificazione sono i tre perni con il quale Agrintesa, il colosso cooperativo ortofrutticolo con base a Faenza (Ra), guarda al futuro con rinnovata fiducia e sempre più forza, dopo l’acquisizione per incorporazione dell’emiliana Fruit Modena GroupAgroNotizie® ha intervistato in quest’ottica il direttore generale della cooperativa Cristian Moretti.

 

Il processo di integrazione di Fruit Modena Group porta Agrintesa ad affrontare con ancora più forza e consapevolezza il settore della pera. Quali sono le ricette da mettere in campo per difendere il comparto, così martoriato negli ultimi anni da problemi produttivi e di mercato?

“Il primo obiettivo è difendere il prodotto, a partire dal livello produttivo. Negli ultimi anni le difficoltà principali sono state proprio in campo, e questa resta una sfida complessa. Tuttavia, vista l’importanza della specie per l’Emilia Romagna e per Agrintesa in particolare, dobbiamo mettere in campo tutte le azioni possibili, a cominciare dalla difesa attiva, su cui la cooperativa da anni punta con decisione, con un concreto sostegno ai soci produttori che scelgono di investire su queste protezioni ormai essenziali per tutelare le produzioni”.

 

“Parlando di pere vengono in mente subito la cimice asiatica e la maculatura bruna: sono problematiche rilevanti contro le quali è necessario avere a disposizione molecole efficaci. Molecole che, purtroppo, ci sono state tolte una dopo l’altra e su cui chiediamo di riaprire il confronto con le autorità preposte alla loro autorizzazione. È parallelamente necessario proseguire con tenacia sul fronte della ricerca, con l’obiettivo di sviluppare varietà maggiormente resistenti, e lavorare in campo agronomico per diffondere e promuovere pratiche più efficaci contro le avversità e, non in ultimo, valutare nei nuovi impianti portainnesti meno sensibili al cambiamento climatico”.

 

“La parola d’ordine è chiara: difendere il prodotto e mettere i nostri soci in condizioni di produrre, riportando la pericoltura a livelli produttivi sostenibili. Un impegno che ci vede in prima linea come Agrintesa ma anche attraverso Unapera, la Pera Igp dell’Emilia Romagna e il Consorzio Opera (di cui facciamo parte) e un forte coordinamento tra i principali produttori di pere. Gli attori della filiera devono operare su due fronti: da un lato tutelare il reddito dei produttori, dall’altro valorizzare al meglio il prodotto difendendo quote di mercato e la presenza delle pere italiane sugli scaffali dalla concorrenza estera, che ha approfittato della nostra riduzione produttiva degli ultimi anni, occupando spazi che storicamente erano nostri”.

 

Tutti i parametri dell’ultimo bilancio 2024-2025 sono in crescita, dal fatturato alla remunerazione ai soci, passando per gli investimenti. Come si è chiusa la campagna per la frutta estiva e quali sono le prospettive di commercializzazione della frutta invernale, primo fra tutti il kiwi?

“La campagna estiva si è chiusa bene, con una produzione tornata quasi ai livelli ordinari e con un mercato ricettivo che ha riconosciuto prezzi molto interessanti. Per alcune specie, come ciliegie, pesche e nettarine, i risultati sono stati di piena soddisfazione, con quotazioni fra le più alte degli ultimi anni. Nell’autunno, invece, abbiamo registrato un mercato più riflessivo, con una domanda complessivamente più debole e andamenti più differenziati tra le diverse specie: alcune hanno mantenuto performance positive, altre stanno soffrendo maggiormente l’allentamento dei consumi“.

 

“Per quanto riguarda il kiwi, siamo ottimisti. Le varietà a polpa gialla, anche grazie alla formula dei club di prodotto, continueranno a essere valorizzate a prezzi interessanti anche perché sostenute da una domanda elevata. Ma anche per il kiwi verde prevediamo un’annata positiva: le quotazioni in raccolta sono state alte e, considerato che la produzione europea non è particolarmente elevata, ci aspettiamo risultati soddisfacenti, in linea con le ultime stagioni”.

 

Sul fronte vitivinicolo, nonostante una vendemmia positiva dal punto di vista quantitativo e qualitativo, vi sono preoccupazioni per i consumi in riduzione. Qual è la situazione che osservate?

“Nonostante un contesto internazionale complesso, il settore vitivinicolo romagnolo ha saputo ritagliarsi un proprio spazio grazie a due elementi distintivi: una produzione prevalentemente bianchista, che oggi gode di maggiore interesse sui mercati, e una forte specializzazione nei vini da tavola che mantengono una domanda interessante. Questo ci sta consentendo di affrontare una stagione positiva e migliore delle previsioni di qualche mese fa pur in uno scenario di contrazione generale dei consumi. I vini romagnoli stanno confermando una buona tenuta e il proprio posizionamento rispetto ad altre aree produttive”.

 

L’incorporazione di Fruit Modena Group, dopo quelle di Osas in Calabria e Ortolani Cofri in Romagna, continua a far crescere le dimensioni di Agrintesa portandola a un ruolo di player europeo di riferimento. Quali sono i prossimi passi per guardare con grande fiducia al futuro?

“Agrintesa cresce perché crede fermamente che l’aggregazione dell’offerta, la diversificazione delle produzioni e dei territori e il raggiungimento di una forte ‘massa critica’ di prodotto rappresentino le leve fondamentali per difendere la redditività dei nostri soci produttori e mantenere un ruolo di riferimento nei mercati. I prossimi passi saranno nel segno del consolidamento: Agrintesa continuerà a investire in tecnologia, ricerca e persone, così come abbiamo fatto negli ultimi anni”.

 

“Le dimensioni e la solidità raggiunte dalla cooperativa ci consentono di farlo con ulteriore efficacia e visione: guardiamo al futuro puntando sull’innovazione di prodotto e di processo, ma anche sull’evoluzione dei nostri modelli organizzativi, per un’Agrintesa sempre più moderna, efficiente e capace di anticipare i bisogni del mercato e rispondere alle attese dei soci”.

Fonte: AgroNotizie®

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